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Atelier Vidocq è un mondo interiore plasmante la musica...

Presentazione del progetto Atelier Vidocq

 

Nel settembre del 2013 il musicista Gabriele Lettieri propone allo scrittore e poeta milanese Franz Krauspenhaar di collaborare nella stesura di brani di musica elettronica con testi funzionali.

Il discorso in breve si approfondisce sempre più e per tutto il 2014 i due comporranno, spesso direttamente in studio, una vasta scelta di brani elettropop e di altri più eterogenei col nome “Atelier Vidocq”, creato da Krauspenhaar, che contribuisce in minima parte anche alla composizione musicale, così come Lettieri contribuisce ai testi.

Non è sempre facile l'ascolto, anzi quasi mai, ma la sperimentazione sta nelle corde di entrambi.

Nell'estate del 2014 i due selezionano il materiale per un primo disco che verrà accettato dal produttore dell'etichetta “I Cuochi Music Company”, Massimo Mescia, legato alla casa discografica francese Believe.

“Atelier Vidocq 1” dura un'ora e mezza e dunque è composto da due parti abbastanza distinte: nella prima vi sono brevi pezzi strumentali, due per sole voci, che riportano alla musica contemporanea, e tre suites a tema (umanoidi, grattacieli, il ritorno sulla terra di Abramo, un'invocazione elettronico poetica di oltre venti minuti, il brano più lungo della raccolta).

La seconda parte è composta da canzoni, sebbene particolari, di massimo cinque/sei minuti, anche queste con sonorità che riportano al krautrock, al rock, addirittura al teatro canzone e il canto sempre sopra le righe di Krauspenhaar. Un album composito, eterogeneo, ma alla fine coerente, tra dramma, immaginazione e sense of humour.

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